Lo specchio solitario della politica
Fra qualche giorno ci sarà una nuova tornata di elezioni amministrative. Poi il referendum. La politica ha smesso di rappresentarci o siamo noi ad aver smarrito il senso di comunità?
✍️ Editoriale
Ci sono momenti nella vita di un Paese in cui guardarsi allo specchio diventa un atto necessario. Non per vanità, ma per sopravvivenza. Per l’Italia – e non solo per l’Italia – questo è uno di quei momenti.
La diagnosi è nota: la politica è in crisi. I partiti si sgretolano, le ideologie si fanno evanescenti, gli elettori appaiono smarriti, se appaiono. Le categorie tradizionali – destra, sinistra – sembrano ormai cartelli scoloriti lungo una strada che nessuno percorre più. Al loro posto, il singolo: con la sua simpatia personale, il suo rancore privato, il suo voto istintivo.
Ma non si tratta solo della fine di un sistema. È il sintomo di un vuoto più profondo.
La politica, dopotutto, non è autonoma: riflette ciò che siamo. E oggi riflette una società stanca, frammentata, pigra, ripiegata su se stessa. Abbiamo smarrito il senso della collettività, ci siamo abituati alla solitudine, alla scelta privata come valore assoluto. Abbiamo derubricato il bene comune a questione secondaria, quasi ornamentale. E poi ci stupiamo se la politica non riesce più a parlare un linguaggio condiviso?
La scomparsa delle appartenenze ideologiche non è liberazione. È solitudine civile. Prima di chiedere alla politica di rappresentarci, dovremmo chiederci: chi siamo diventati?
Matera, città antichissima e stratificata, patrimonio di pietra e memoria, la città che osservo da più vicino, ne è un esempio eloquente. Una città che ha conosciuto la forza della rappresentanza, e che oggi si ritrova – come molte – a un bivio amministrativo privo di bussola politica. Il centrosinistra è un ricordo sbiadito. Le liste civiche si moltiplicano, ma dietro molte non c’è visione: solo ambizioni personali, piccoli interessi locali e poco più. Anche esperienze nuove, che avevano provato a indicare un’altra via, si sono spente nel silenzio.
Ma sarebbe un errore pensare che tutto dipenda dai partiti. Il nodo vero è più profondo, e tocca la qualità del nostro tessuto sociale.
Jonathan Haidt, nel suo libro La generazione ansiosa, individua una radice culturale e psicologica di questa crisi. Parla di una generazione cresciuta in un mondo iperprotetto, con un’infanzia “interrotta”, in cui l’autonomia è stata sacrificata in nome della sicurezza, e i legami sociali sono stati sostituiti dalle interazioni filtrate degli schermi. Il risultato? Giovani più fragili, meno allenati al confronto, più inclini all’isolamento. Ma ciò che Haidt descrive per i giovani è ormai, in molte forme, il clima generale: un ecosistema in cui l’insicurezza ha sostituito la fiducia, l’algoritmo ha eroso la comunità.
In una società che fatica a costruire relazioni significative, come possiamo pretendere una politica capace di visione? In un ambiente dove tutto si frammenta – le vite, le storie, le responsabilità – anche la rappresentanza si polverizza, si riduce a gesto, a figura, a superficie.
Non si tratta di rimpiangere un passato idealizzato. Si tratta di ricominciare. Con fatica, certo, ma con consapevolezza. Perché senza una società che sa domandare il futuro, nessuna politica potrà mai offrirlo.
Come disse un vecchio statista, “sopravvivere non basta: bisogna decidere per cosa vivere.” Se vogliamo una politica degna, dobbiamo imparare di nuovo ad essere cittadini degni. E se oggi ci sentiamo soli, forse il compito non è aspettare un cambiamento, ma iniziare – pazientemente, ostinatamente – a ricucire ciò che si è spezzato: il legame tra di noi.
Solo così, tra le macerie dell’indifferenza, potremo tornare a costruire e forse, un giorno, anche a credere in qualcosa di più grande del nostro ombelico.
💼 Cultura Aziendale
Una lezione (amara) sulla leadership
Ecco un ottimo esempio di ciò che accade quando la mancanza di leadership influisce sul prodotto, che a sua volta influisce sulle vendite, finendo per danneggiare la reputazione dell’azienda. E pensando di salvarla si mente pubblicamente con una demo falsa!
Un chiaro esempio di un circolo vizioso di scelte sbagliate che possono accadere anche se la tua azienda si chiama Apple.
Questa storia evidenzia quanto sia fondamentale una leadership forte e coesa per guidare lo sviluppo di un prodotto e mantenere la fiducia dei clienti. È un promemoria del fatto che comunicazione aperta, collaborazione e impegno verso la trasparenza sono essenziali per costruire un business sostenibile e di successo.
Riconoscendo gli errori e concentrandosi sulle soluzioni, le aziende possono uscirne più forti e resilienti. E spero proprio che Apple riesca ad uscire da questo pantano prima che anche la normativa europea spinga i suoi utenti verso competitors più capaci.
OpenAI lancia l’assalto all’hardware AI con Jony Ive
Le notizie sulle acquisizioni, di norma, non rientrerebbero in questa newsletter, ma questa è una di quelle che scuotono l’aria. OpenAI -l’azienda dietro ChatGPT- acquisirà la startup di dispositivi AI ‘io’, co-fondata da Jony Ive - il designer che più di tutti ha segnato il settore a livello mondiale negli ultimi tre decenni.-, per 6,5 miliardi di dollari in azioni, segnando la mossa più ambiziosa nella sua storia e il debutto ufficiale dell’azienda nel mondo dell’hardware AI.
Come parte dell’accordo, Ive assumerà il ruolo di creative head e il suo team di circa 55 ex designer Apple si unirà a OpenAI per sviluppare nuovi prodotti AI, con il primo prototipo atteso per il 2026.
Il mercato ha reagito con scetticismo: le azioni Apple sono calate di oltre il 2 % dopo l’annuncio, riflettendo timori sulla concorrenza e sul lento rollout di Apple Intelligence -vedi sopra- rispetto alle soluzioni Android integrate con ChatGPT.
Con questa acquisizione, OpenAI punta a non dipendere più da Apple o Google per distribuire i propri dispositivi e puntando alla creazione di una piattaforma hardware proprietaria per l’era generativa.
📱Social
L’Europa pensa al divieto social per gli under 16: arriva la “maggiore età digitale”
L'Unione Europea sta lavorando a una legge che potrebbe diventare la più restrittiva al mondo sull'uso dei social da parte dei minori . Il progetto prevede l'introduzione di una "maggiore età digitale", sotto la quale l'accesso ai social sarebbe consentito solo con il consenso verificato dei genitori. La proposta, guidata dalla Grecia con il sostegno di Francia e Spagna, include anche misure per disattivare l'autoplay dei video e bloccare i pop-up sui dispositivi dei minori. Una bozza è stata inviata ai ministeri competenti dei Paesi membri, con discussioni previste per giugno. Io, per i minori -ma direi che il discorso vale anche per gli adulti-, sono per norme ancora più restrittive. Voi?
🧬 Medicina
Riscrivere il DNA: la rivoluzione CRISPR spiegata bene
Cleo Abram è una bravissima giornalista indipendente, ex Vice e ora YouTuber seguitissima. In un video brillante e accessibile a tutti, racconta come l’editing genetico – grazie a tecnologie come CRISPR, base editing e prime editing – stia diventando sempre più concreto e personalizzabile. A partire da casi clinici reali, come il neonato KJ curato con una terapia CRISPR su misura, viene spiegata una rivoluzione che sta già avvenendo nei laboratori e nelle corsie d’ospedale. Le ricerche pubblicate su Cell, Nature e Science confermano il potenziale trasformativo di questi strumenti, ma aprono anche interrogativi etici profondi, specie quando si tocca la linea germinale. Un ottimo punto di partenza per orientarsi nel futuro -prossimo- della medicina e dell’umanità.
🔏 Privacy
GovernmentGPT, una startup della Bay Area, ha depositato 90 richieste ai sensi del California Public Records Act presso molte città della Bay Area - tra cui San José, Santa Clara, Mountain View e Milpitas - per ottenere le email inviate dai residenti ai sindaci, ai consiglieri e ai cancellieri comunali dal 2020 al 2023, con l’obiettivo di addestrare un’IA capace di sintetizzare i commenti pubblici.
Da un lato il CEO Raj Abhyanker presenta l’iniziativa come un servizio di “civic AI” per rendere più efficiente la partecipazione civica; dall’altro esperti come il prof. Ahmed Banafa e Brian Green mettono in guardia sul rischio di sfruttamento di comunicazioni private e sull’assenza di un quadro normativo che tuteli il consenso dei cittadini USA.
Ho come la sensazione che il liberismo sfrenato del mercato statunitense stia sempre più virando verso quel controllo totalitario tipico del regime cinese: un’invasione silenziosa dei dati personali che rischia di trasformarci da cittadini in semplici oggetti di sorveglianza. È davvero questo il modello di società che ci aspetta? Oppure saranno le garanzie europee – con il GDPR e le nuove direttive in tema di AI – a preservare i diritti fondamentali dei cittadini?
💰 Economie
Temu e Shein spostano gli investimenti pubblicitari: meno USA, più Europa
Le nuove tasse USA sui prodotti cinesi hanno messo in difficoltà Temu e Shein, che ora spostano il focus fuori dall’America. Con le spedizioni verso gli Stati Uniti diventate più costose per prodotti a basso valore, entrambe le aziende hanno ridotto la pubblicità online nel mercato americano perdendo immediatamente posizioni nelle classifiche degli App Store.
Nel frattempo, stanno investendo di più in Europa — soprattutto in Regno Unito e Francia — dove le rispettive app sono state scaricate molto di più dei mesi scorsi. Temu e Shein si stanno così adattando rapidamente, cercando nuovi clienti in aree dove le regole del commercio sono più favorevoli.
Prepariamoci ad una sempre più imponente invasione di fast fashion e porcherie low-cost di ogni tipo.
💣Guerre
Microsoft Build 2025: AI al centro, ma la protesta di un ingegnere scuote l’evento
La conferenza annuale Microsoft Build 2025, tenutasi dal 19 al 22 maggio a Seattle, ha posto l'accento sull'integrazione dell'intelligenza artificiale in tutto l'ecosistema Microsoft. Durante l’evento, un ingegnere, Joe Lopez, ha interrotto il discorso del CEO Satya Nadella con una protesta pro-Palestina. Lopez ha accusato pubblicamente Microsoft di supportare le azioni militari israeliane attraverso la sua piattaforma cloud Azure, utilizzata, secondo lui, per la sorveglianza e la selezione di obiettivi da parte dell'esercito israeliano.
Dopo essere stato allontanato dalla sicurezza, Lopez ha inviato un'email a tutto il personale, chiedendo che Microsoft interrompa il supporto tecnologico a Israele, minacciando altrimenti un aumento delle proteste e dei boicottaggi. Questa azione si inserisce in una serie di proteste interne guidate dal gruppo "No Azure for Apartheid" (Noaa), che da oltre un anno contesta i contratti di Microsoft con l'esercito israeliano.
Microsoft ha dichiarato che un'indagine indipendente non ha trovato prove dell'uso della sua tecnologia per danneggiare civili, ma i membri di Noaa contestano questa conclusione. L'azienda non ha commentato lo stato occupazionale di Lopez.
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L'Intelligenza artificiale generativa per l’analisi dei dati militari
In un test, un'unità di Marines nel Pacifico ha utilizzato l'IA generativa non solo per raccogliere informazioni, ma anche per interpretarle. Il lavoro di intelligence di routine svolto dall’AI 24/7 è solo all'inizio.
💻 Google I/O
La conferenza annuale di Google, è stata un susseguirsi di annunci che ribadisce come Google stia spingendo l’intelligenza artificiale in ogni angolo del proprio ecosistema, dalla ricerca web alla comunicazione video. Tra le tante, due cose mi hanno colpito:
Google Meet introdurrà la traduzione simultanea in tempo reale per abbattere le barriere linguistiche. Penso alle infinite possibilità che si aprono per le PMI che sfrutteranno questi sistemi per l’import/export. Guarda
Project Astra, il nuovo “assistente universale” di Google, promette di eseguire compiti proattivamente senza bisogno di comandi espliciti, avvicinando l’AI a una vera “intelligenza personale”. Resta da vedere però se un assistente troppo proattivo possa risultare invadente, o se gli utenti sapranno bilanciare comodità e privacy. Guarda
💊Pillole
AGCOM introduce nuove regole anti-truffa: stop alle chiamate con numeri falsi dall’estero e stretta su TIM per il telemarketing selvaggio. Arriva anche un registro per gli alias usati negli SMS.
L'AI sta entrando sempre di più nelle aule di tribunale, ma invece di garantire giustizia, rischia di introdurre errori e distorsioni, sollevando interrogativi sulla sua affidabilità nel sistema giudiziario. I giudici USA iniziano a mal sopportare la situazione.
L’anello debole nel trasporto autonomo elettrico? Spoiler: siamo noi.
Se pensate che le domande che fanno le HR di Google per assumere personale siano strane, provate a superare un colloquio tech nordcoreano. Oltre a C++ e debugging, ci sono quiz ideologici e domande tipo “chi ami di più: tua madre o il Partito?”.
🎬 Pop
Mel Gibson è tornato nei Sassi di Matera per i sopralluoghi del sequel La Resurrezione di Cristo, con riprese previste da agosto tra Cinecittà e varie location lucane. Nel cast tornano Jim Caviezel, Maia Morgenstern e Francesco De Vito.
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